Ermes Canciani, presidente della LND regionale, ha parlato ai nostri microfoni durante l'ultima puntata di A Tutto Campo Fvg facendo un bilancio di fine 2025 sulla stagione dei dilettanti. Canciani ha toccato diversi temi.

"E' stato un anno difficile e complesso. Uscivamo da due situazioni particolari, il Covid e la riforma della legge 36. Abbiamo dovuto recuperare il terreno perduto. Abbiamo lavorato tanto su diversi frutti. E' stato un anno impegnativo ma ricco di soddisfazioni. La riforma? E' stata presa con negatività all'inizio. Probabilmente la colpa nostra è stata quella di non illustrarla. In tanti continuavano a dire che le squadre non si sarebbero iscritte. E' cambiato il modo di pensare, ma piano piano con gli aggiustamenti le cose stanno andando in una maniera diversa. Non tutta la riforma è da buttare. La cosa peggiore sono i premi di valorizzazione. La lega sta lavorando alacremente per dare merito alle società che fanno settore giovanile. E' giusto che chi abbia fatto crescere un giocatore abbia un riconoscimento."

Il discorso rimborsi: "Non metto le mani in tasca a nessuno, l'importante è essere seri. Con le cifre che ho sentito ho paura. Un allenatore di Promozione mi ha detto che la Promozione è diventata un'Eccellenza, dato che la qualità si è alzata. Un campionato importante di Promozione aumenta i costi. Bisognerebbe mettere dei paletti sui rimborsi. Questo è un mercato libero e la gente può e deve fare quello che si sente."

Il tema riforma campionati: "Sono molto soddisfatto. Bisognava avere il coraggio di farlo. Abbiamo condiviso il percorso con le società. Siamo andati avanti e ora dobbiamo concludere questo discorso. La strada è giusta, ci sono partite molto più sentite e divertenti. Non ci sono più i risultati farlocchi visti negli ultimi anni. Le giovanili? Bisogna sempre provare e fare esperimenti. Abbiamo deciso per cominciare di far partire tutti dalla fase provinciale ma è stato un disastro. Vincere 27-0 non serve a niente ed è umiliante sia per chi perde che per chi vince. Bisogna creare una zona intermedia dove vengono valorizzate le qualità delle squadre. Il mio sogno è vedere qualche società Under 15 o Under 17 andare in Veneto e tornare a casa da vincente."

Il discorso presidenza: "Siamo una piccola regione. Dobbiamo cercare di andare fuori dagli schemi e fare qualcosa di diverso. Bisogna relazionarsi con le istituzioni e trovare un percorso che valorizzi il nostro territorio dando visibilità costruttiva. Noi cerchiamo di essere presenti. Con il Santamaria abbiamo firmato un accordo che per tre anni farà allenare le rappresentative a Santa Maria La Longa. Il comitato è in salute. A Palmanova la regione ha investito. L'attuale sede non è consona al nostro movimento. Abbiamo creato una buona sinergia. Ci auguriamo nel giro di tre anni di avere una piccola Coverciano con campi e sede. Non so se riusciremo ad inaugurare il nuovo centro federale durante la mia presidenza. Questo è il mio nono anno da presidente, essendo stato eletto nel 2016. A me piace sempre il confronto, che deve essere serio. I primi quattro anni spinti dall'entusiasmo abbiamo avuto la sede, vinto il Torneo delle Regioni. I secondi quattro anni sono stati molto complessi a causa del Covid. La riforma del lavoro sportivo ha ulteriormente complicato la situazione. E' un percorso molto gratificante ma anche stancante. Vedo però giocatori e società contenti. L'ambiente è sano e mi da soddisfazioni."

La cosa più importante e l'errore più grande: "Credo di aver dato grande dignità al calcio regionale creando staff importanti per le rappresentative. Nell'arco di dieci anni abbiamo vinto due titoli U19 e tre titoli U15. Sono risultati importanti, questa è la cosa più eclatante. C'è un grande lavoro dietro. Di errori ne abbiamo fatti tanti. L'ultimo, quest'anno, quando abbiamo pubblicato un regolamento per il campionato U19 regionale con 14 retrocessioni. Lavorando si sbaglia. Abbiamo fatto degli errori in buonafede, cercando sempre di metterci una pezza."

I fuoriquota: "Non è deciso che tornino. Settimana scorsa abbiamo fatto un sondaggio con i presidenti dell'Eccellenza e della Promozione. Quest'anno abbiamo vinto il titolo nazionale U19 in Sicilia con annualità che non erano fuoriquota. Se i risultati saranno positivi li rimetteremo. Dovremo certamente valutare l'età. Chi dice che un ragazzo bravo gioca comunque dice la verità. I risultati però si ottengono con giocatori più esperti e capaci. Se uno vuole vincere subito deve avere squadra all'altezza e i fuoriquota iniziano a pesare anche dal punto di vista economico. Volevo fare capire cosa significa giocare senza fuoriquota. In Italia c'è l'Emilia Romagna senza fuoriquota,  così come i comitati di Bolzano e Trento, poi ci siamo noi, che abbiamo tolto i fuoriquota in Eccellenza."

La Coppa Italia: "Quando ho proposto Gemona per ricordare il terremoto c'è stato grande seguito. Cercheremo di fare un bell'evento e di dare il nostro contributo. Sono contento che ci siano una squadra della provincia di Gorizia e una di Pordenone nella finale che si giocherà in provincia di Udine. Le parole di Pretto? Non accetto polemiche. Non devo rispondere alle provocazioni. Pretto sa che il primo a portare una finale di Coppa Italia a Gemona è stato il sottoscritto. Lasciamo stare quello che è il passato. La Gemonese gioca in un campionato diverso dall'Eccellenza. La finale di Coppa è un evento del comitato regionale."

La giustizia sportiva: "E' un problema visto che ogni settimana vediamo dei bollettini di guerra. Non è un problema per il resto del paese. E' un problema di educazione e socialità. Sono preoccupato più per l'atteggiamento di allenatori e dirigenti. Il calciatore ci sta che possa dire una parola di troppo. Mi auguro che la giustizia riparativa possa essere un deterrente. Sono preoccupato da una parte e dall'altra guardo la situazione con attenzione. Le pene non sono alte. Con la riforma della giustizia sportiva i giudici prendono quanto scritto dagli arbitri sul referto. Verrà trovato un equilibrio. Gli arbitri sono diventati pubblici ufficiali."

Sul tema iniziative sociali: "Devo dire che questo è uno degli aspetti che più ci caratterizza. Abbiamo organizzato una partita dimostrativa del Futsal inclusivo. Giocano dei normodotati e disabili, maschi e femmine insieme. E' uno spettacolo incredibile. A Ferrara c'erano circa 300 persone e alcuni erano con le lacrime agli occhi. Non è solo questo. Abbiamo cercato di mettere in piedi un ragionamento in merito al calcio dei disabili. A Trieste ci sono delle realtà importanti. Ad inizio anno metteremo a disposizione in tre ospedali della regione delle playstation e dei calcetti per i ragazzi che non stanno bene in modo tale che possano giocare contro ragazzi ospitati in ospedali fuori regione. E' un bel segnale di vicinanza sia verso i ragazzi che verso le loro famiglie".

Un augurio finale: "Auguro a tutti di trascorrere un buon Natale ed un momento di pace. Rendiamoci conto che è molto più facile pensare ad eventi drammatici che a eventi felici. Auguro che il 2026 ci riporti quella serenità che dopo il Covid è un po' venuta meno e alle società di realizzare i propri sogni".

Sezione: Primo piano / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 09:02
Autore: Jessy Specogna
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